Dopo Tasnuba, è toccato a Mistura.
Mistura è la bimba di 5 mesi morta a Sondrio, e sua mamma si chiama Alima.
Alima è la scimmia urlatrice, quella del rito tribale, quella che non ha diritto di gridare se sua figlia muore, perché tanto si sa, gli africani ne sfornano uno all’anno, e poi essendo una scimmia, mica prova dolore come noi.
Noi madri italiche, che abbiamo inventato la maternità, le migliori del mondo, le uniche, col marchio DOP “MAMMA CHIOCCIA ITALIANA”.
Noi, che se sforniamo 8 figli finiamo in prima pagina sui rotocalchi e in prima serata a Sanremo, come buon esempio della famiglia modello. Mica come quelli là, che fanno figli senza criterio solo per avere gli assegni familiari e rubarci le case popolari.
Alima ha dato a tutti una lezione di vita e dignità da lasciare senza fiato, affermando:
“Non sono una scimmia. Sono una mamma. Mistura era il regalo del cielo per essere riuscita a scappare dalla fame, la speranza di una vita più umana. L’avevo sognata per tanto tempo. Se mentre mia figlia moriva qualcuno mi ha insultato perché sono nata in Nigeria, non ho nulla da dire. Sono loro casomai a dovermi spiegare come si fa a trasformarsi in persone così”.
Se lei è una scimmia, voialtri cosa siete?
Voi, che vi commuovete per la storia di mamma orca che non riesce ad abbandonare il suo piccolo morto, e sputate veleno su un
vostro simile.
Dove sta il cortocircuito che non riesco a risolvere? Qual è il nodo, per comprendere come ragionate?
Del resto, mi sono sempre trovata meglio tra le scimmie.
Ci sarà un perché.