Siamo esseri imperfetti.
Ci aggrappiamo con forza e disperazione al passato.
Non ci perdoniamo errori.
Siamo capaci di riversare tutto l’odio del mondo nel posto sbagliato
E anche l’amore, e quello forse fa ancora più male
Cerchiamo la felicità nel posto sbagliato
Attendiamo che arrivi il nostro turno,
Ci preoccupiamo di cose stupide
Guardiamo il dito, anziché la luna
Giudichiamo troppo frettolosamente
Ci pentiamo, ma poi non sappiamo più come chiedere scusa
Resistiamo ai cambiamenti
Ci affezioniamo a stupide abitudini
Ascoltiamo canzoni che sembrano narrare esattamente di noi, ma poi…?
“Vince chi molla” e invece non molliamo mai
Coccoliamo le nostre zavorre, le vele mosce, la barca in secca, e quella marea improvvisa che arriva a portarci via, preferiamo non accoglierla mai
Restiamo al palo, ad attendere inutilmente un ritorno e intanto la vita ci scorre accanto
Provochiamo, attacchiamo, ci difendiamo. Goffi, agiamo in difesa, perpetrando sempre nello stesso errore.
Ci teniamo stretta quel po’ di felicità improvvisa, e la viviamo con mille sensi di colpa, come ad averla costruita sulle macerie del dolore altrui.
Anneghiamo nei sensi di colpa.
Cerchiamo scuse, che “scusa” è la parola più difficile da pronunciare.
Siamo esseri imperfetti, sì.
Percorriamo sempre le stesse strade, orbitiamo sempre intorno agli stessi errori e ci cadiamo dentro invece di imparare a prendere la giusta distanza per guardarli da fuori
Ci lasciamo mangiare dal rancore, come se servisse a qualcosa.
Li guardiamo da lontano quei panni degli altri, che a noi stanno sempre troppo stretti.
Confondiamo indipendenza e paura di rischiare, ossessione per determinazione, abitudine per quotidianità, patetismo per dignità.
Chiamiamo amore il terrore di morire soli, amici quelli che ci accompagnano accidentalmente nella disperazione di un’esistenza.
Finiamo in bellezza, rubando traguardi, a un passo dalla fine
Ci lamentiamo, vittime di un sistema, ma siamo ingranaggio più che consapevole.
Abbiamo paura di tutto, di cose insensate. E mostriamo coraggio improvviso quando gli scenari peggiori si materializzano.
Confondiamo possesso e appartenenza, amore con violenza
Partiamo dai presupposti sbagliati
Diamo per scontato che quella roba lì non vale un cazzo, solo perché qualcun altro sa viverla più intensamente di noi
Alibi alibi alibi
Quanti alibi ci creiamo ogni giorno, quante storie ci raccontiamo.
Tutte di seconda mano.
Chi si crede migliore di altri
Chi cala maschera
Chi accoltella alla schiena
Che prende un abbaglio
Chi cerca uno spiraglio
Chi dona un appiglio
Chi casca sempre in piedi
Chi offre, anche se tu non chiedi
Chi condanna a priori
Chi giudica gratis
Chi si impegna a intermittenza
Chi perde la speranza
Siamo esseri imperfetti, pieni di contraddizioni.
Usiamo male questa resistenza, che diventa cocciuta ossessione anziché orgogliosa liberazione.
Dovremmo imparare dalle gocce d’acqua, che non conoscono resistenza, e si lasciano trasportare, adattandosi, disponibili al cambiamento.
E invece, come cerini, preferiamo vivere in opposizione agli eventi, per finire in cenere, e morire d’attrito.