Questa è una di quelle sere in cui avrei voglia di tornare a casa e trovarti sul divano, in calzoncini corti e pantofole, a guardare qualche film di azione, tutto sparatorie e morti ammazzati come piacciono a te.
Hai mangiato sì? E cosa sono questi piatti ancora nel lavello? Potevi caricare la lavastoviglie no?
Arrabbiarmi per un attimo, e subito dopo pensare “sticazzi, hai ragione tu”, e cedere a un sorriso indulgente e al tuo abbraccio su quel divano, che ci ha accolto arrabbiati e felici, amanti e amici.
Allungarmi e chiederti di massaggiarmi i piedi, che ‘sti cavolo di tacchi mi stanno massacrando.
Com’è che metto i tacchi solo quando esco con le mie amiche? Vuoi farmi credere di essere geloso?
Ah ah, sì in effetti stasera uno un po’ brillo ci ha provato, avresti dovuto vedere come l’ho steso, dovevi esserci amore, dovevi vedermi.
E tu cosa racconti? La tua giornata? Sei andato a pagare l’assicurazione? E i bimbi dormono? Hanno mangiato?
Sei stanco, lo vedo, vieni che ora tocca a me coccolarti un po’, belle ‘ste serate eh? Ma mi sa che ho bevuto troppo vino, mi sta già venendo mal di testa.
Tu sai come farmelo passare il mal di testa briccone?
Ma sì facciamolo quest’amore un po’ scomodo su questo divano. E se i bimbi si svegliano?
Ma no che non si svegliano, fai piano ssssht…
E’ che è davvero scomodo questo divano cazzarola, e io sono brilla e dai, non so di alcool? Aspetta un attimo, dai. Vado un secondo in bagno, vai di là, aspettami che arrivo.
E infilarci sotto il piumone gelido, stanchi da una giornata troppo lunga, e lasciando quei cavolo di piatti nel lavello.
Ci pensiamo domattina dici?
Forse hai ragione tu.
Senti a Natale andiamo da mia madre e a Santo Stefano dalla tua ok? L’anno prossimo facciamo il contrario, ricordiamoci.
E a Capodanno? Ho Marta che ci ha invitato a casa sua.
Ma come sei di turno? Pure la notte di Capodanno? Allora ok, facciamo a casa nostra così i bambini giocano e tu ci raggiunngi quando hai finito. Magari fai in tempo per il brindisi.
Non essere di cattivo umore, è lavoro amore, ringrazia che c’è. Son sacrifici, si fanno, non è la fine del mondo ok?
Vieni qui adesso, che è tardi. Spengo la luce.
E’ che non ho sonno, ti dispiace se leggo un po’?
Ma tu resta qui, dormimi addosso.
Che al resto ci pensiamo domani.
A proposito.
Domani devo entrare prima, i bimbi a scuola li porti tu? E alle cinque c’è la piscina, ma posso pensarci io.
E io e te?
Quand’è che ci vediamo io e te?
Io ti darei appuntamento di nuovo su questo divano, che ci ha accolto arrabbiati e felici, amanti e amici.
Magari fra un giorno o fra un anno, chissà.