Oggi vi racconto la storia di un bacio.
Un bacio intravisto da lontano, senza capire chi si sta scambiando effusioni.
Un bacio dato di sfuggita, col timore di farsi vedere.
Un bacio rubato in mezzo alla strada, che provoca una reazione di terrore in chi lo riceve.
Un bacio sfrontato, di chi non ha nulla da nascondere.
Un bacio spudorato, di chi vuole dimostrare che è normale.
Un bacio desiderato, e ti fa sentire inadeguato.
Un bacio che è piaciuto da morire, e ti sprofondare nei sensi di colpa.
Un bacio fugace, prima di entrare a scuola o al lavoro.
Un bacio nascosto, perché questa vergogna non può cadere sulla nostra famiglia.
Un bacio dato con passione, le labbra che si mordono, le lingue che si intrecciano.
Un bacio che genera sdegno in chi lo vede.
Un bacio da “cercatevi una stanza!”
Un bacio sulle labbra, per augurare buona giornata.
Un bacio che è una promessa d’amore.
Un bacio con le mani tremanti per l’emozione.
Un bacio che incuriosisce mio figlio: “Mamma ma cosa fanno? Sono due uomini!”
Un bacio che legittima una bestia ad aggredirti, verbalmente e fisicamente.
Un bacio che “queste cose fatevele a casa vostra, qui ci sono dei bambini!”
Un bacio dopo una dichiarazione d’amore, in ginocchio, nemmeno il tempo di rialzarsi perché le gambe cedono per l’emozione.
Un bacio davanti alla persone che amiamo, senza vergogna.
Un bacio per festeggiare un piccolo passo nel lungo cammino dei diritti.
Un bacio che presto si potrà dare di fronte ad una fascia tricolore, per urlare al mondo che è finito il tempo di vivere nascosti.
Un bacio che vale più di qualsiasi outing.
Un bacio dopo un brindisi, al pensiero che finalmente sarà possibile sposarsi.
Un bacio che attira qualche insulto, e tante reazioni d’amore.
Un bacio in fronte, per dare conforto a tanti ragazzi e a tante famiglie.
Un bacio a tua madre, che aspettava con te questo momento da tanti anni.
Ed uno agli Adinolfi, alle Binetti, ai Salvini e anche a qualche grillino: sulle chiappe, le mie, in stile Bart Simpson, alla facciazza vostra!