Ieri sera, mentre pulivo i carciofi per preparare una pasta buonissima, mi è venuta in mente tutta una metafora sul fatto che a volte bisogna avere il coraggio di buttare via un sacco di roba prima di arrivare al cuore tenero e autentico delle cose, e che vale la stessa cosa per certe persone che da fuori sembrano irsute e un po’ stronze e invece celano un cuore tenero ma soprattutto integro (e a volte anche un po’ di barba morbida, dopo tante spine).

E vi risparmio il resto della metafora culinario-esistenziale.

Diciamo che ho deciso di smettere di vivere da carciofo: chi ha paura di pungersi gira al largo da solo e io voglio vicino solo cuori impavidi. (anche barbuti).