Che poi a me, Babbo Natale sta pure un po’ sui coglioni.
Eddai, diciamo la verità, mamme, siate solidali con me.
Non so voi, ma io mi dedico alla ricerca dei regali di Natale dai primi di novembre.
Li prendo a rate, così ho l’impressione di spendere meno; faccio indagini di mercato che la Doxa mi fa una pippa.
Confronto negozi e siti alla ricerca dell’offerta migliore; faccio acquisti on line in siti in Uzbekistan per risparmiare 5 dollari, monitorando ogni giorno la spedizione che, per arrivare in Italia, fa il giro largo da Melbourne.
Sudo freddo agli intoppi in dogana, litigo con i venditori via messenger.
Acquisto i regali ad agosto sapendo che possono volerci MESI prima che arrivino.
Sgomito all’apertura dei saldi di inizio di Dicembre di certi grandi magazzini per accaparrarmi l’ultimo Pawpatroller, stendendo la nonna di turno con una mossa di wrestling.
Giro tutti i negozi di giocattoli di Genova alla ricerca del giocattolo perduto, che manco Schwarzenegger in “Una promessa è una promessa”
Ho setacciato tutti i mercatini di Natale del Nord Italia alla ricerca di QUESTO timbro, per far credere a Davide che i suoi regali arrivino direttamente dal Polo Nord.
Quest’anno ho pescato la carta dell’imprevisto: non avevo abbastanza carta per impacchettare i doni, e mi sono ridotta all’ultimo, costretta ad andare a comprarla con Davide al seguito.
Ovviamente ho dovuto imbastire tutta una manfrina sugli elfi di Babbo Natale che sarebbero dovuti arrivare nottetempo a prelevarla per preparare i suoi regali, pena il sovvenire dei primi dubbi.
“Mamma, ma com’è che Babbo Natale usa la carta uguale a quella che abbiamo comprato insieme?”.
Ecco.
Per non parlare delle suddivisioni tra amici e parenti: “Uh guarda, Babbo Natale ha lasciato anche un pacchetto a casa della zia, uno dai nonni e uno dalla mia amica Tiziocaia! Che bellezza, dobbiamo andare a prenderli!”
Ed eccoci pronti per il giro delle sette chiese la mattina di Natale, con Davide entusiasta di trovare pacchetti seminati per tutto il quartiere e che nella sua ingenuità non si interroga sull’Alzheimer incipiente che ha colpito il povero vecchio di rosso vestito che ha sbagliato indirizzo almeno quattro volte, invece di mollare TUTTI i suoi regali a casa sua.
“il Babbo Natale di zia, il Babbo Natale di nonna…” e intanto il l’anziano barbuto, da bravo marpione si piglia tutto il merito.
Mentre tu invece sai cos’hai passato per raggiungere cotanto festoso risultato.
Prendete me.
Ho nascosto tutti i regali in cantina, dove ho provveduto ad incartarli, alle 9 di sera, approfittando della disponibilità della nonna a sorvegliare Davide mentre dormiva, al gelo e in ginocchio.
Al terzo regalo mi è partito il menisco.
All’ultimo avevo le mani talmente intirizzite che nemmeno la Piccola Fiammiferaia.
La notte di Natale dovrò ricordarmi di procurarmi carote, latte e biscotti per il panzuto mentecatto che si prende tutto il merito dell’operazione.
E come se non bastasse sarò costretta a calarmi in cantina dopo aver stordito Davide con blande dosi di sonnifero – sto scherzando, per carità. E poi ci pensa da solo a piombare in una specie di coma vigile – in camicia da notte, piumino a pantofole, per risalire in più viaggi carica come uno sherpa.
Molto probabilmente incontrerò il vicino di sotto intento nelle stessa operazione, e ci scambieremo un sorriso mesto, carico di comprensione e di sottintesi.
Entrerò in casa di soppiatto, sparpagliando tutti i regali sotto l’albero, col terrore di essere sorpresa come il più imbranato dei topi d’appartamento, e finalmente, sfinita, potrò gettarmi a letto pensando “anche quest’anno è andata; chissà che gioia domattina vedere il suo faccino incredulo di fronte al miracolo di Natale che si compie ogni anno.”
Miracolo di stocazzo. E’ un miracolo se non mi si strappa la faccia mentre sorrido soddisfatta, maledicendo il rosso barbuto, che si prende il merito di un’operazione di controspionaggio che manco la CIA.
“Guarda mamma!! Babbo Natale mi ha portato proprio il transformer che desideravo!! E anche gli Avengers!”
Stesso copione ogni anno.
E come ogni anno, all’ultimo pacchetto scartato ti sentirai pronunciare la fatidica frase “E chissà cosa ti porterà la Befana!”
Per la cronaca: tutti i regali bloccati alla dogana Uzbeka o in transito a Melbourne previsti arrivare il 5 di gennaio!