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Un posto al sole

Un posto al sole… ci sarààààà

Guardo Un Posto al Sole dalla prima puntata.1422023531_2

Ecco il mio personalissimo coming out. O outing?

Ché la differenza mica l’ho mai capita.

Chi guarda UpAs è affetto dalla sindrome del “chi ha votato Berlusconi?”

Quando chiedevi in giro: ma tu hai votato Berlusconi?

Tutti che si accapigliavano per negare fino alla morte. Eppure ce lo siamo tenuti 20 anni.

Con UpAs è la stessa cosa.

Nessuno ammetterà mai di guardarlo, eppure da 20 anni va in onda puntualmente alla 20.30 sulla rete nazionale, con picchi di 2 milioni e mezzo di spettatori.

Io lo guardo da sempre, con alti e bassi. Ma ultimamente la passione è stata rafforzata da Facebook, e da un gruppo di amici con cui commentiamo ammazzandoci dal ridere, al limite della faccia strappata e dell’addominale imploso.

Tutti i personaggi sono stati ribattezzati, ma questo resta il nostro segreto. Il gruppo di UpAs é come il fight club: prima regola del gruppo UpAs, non si parla del gruppo UpAs.

Ma di UpAs sì.

Che coi suoi intrighi, i suoi inganni, le storie d’amore, le passioni, prende costantemente spunto dalla vita quotidiana, trattando temi attuali e contemporanei.

Si parla moltissimo di mafia e camorra. In passato si sono toccati temi delicati, la violenza sui bambini, la prostituzione, la malattia, la droga, la violenza sulle donne, la baby-prostituzione.

Ovviamene, a fianco a tematiche serie circolano una serie di boiat di argomenti decisamente più frivoli, spesso trattati in teatrini che ricalcano la tradizione di Eduardo e Totò. Del resto gli attori di UpAs vengono tutti dal teatro.

E poi certo, abbiamo il sesso e le storie d’amore.

D’accordo, non siamo ai livelli di Beautiful, ma anche qui gli intrecci scoperecci sono interessanti: gente che si è ripassata intere famiglie, passando per i tre gradi di generazioni, mariti che son passati per mogli e suocere, fidanzate con un fratello e poi l’altro, gravidanze truffaldine – sono incinta ma di chi? E, naturalmente, vari amori gay, perlopiù tra donne.

E invece guarda un po’ che ti va a capitare nelle ultime puntate? Un amore adolescenziale tra due ragazzi.

E la rete si infiamma.

Ora, come sempre vorrei esimermi dal commentare le opinioni becere che circolano intorno a questa storia d’amore.

E concentrarmi invece sulla grande fetta di telespettatori che fanno il tifo per questi due ragazzi, e si rallegrano con gli autori per la scelta fatta, per la delicatezza con cui stanno trattando il tema, esaltando il tormento di uno dei protagonisti storici della soap, che a 18 anni entra in una profonda crisi d’identità, non riconoscendosi più.

Eppure non riesco a tacere sui perbenisti che si scandalizzano per un bacio innocente in prima serata (E pure inquadrato sullo sfondo e sfuocato, hai visto mai urtasse qualcuno), e che si godono invece senza commentare le inquadrature pornografiche delle veline di striscia la notizia o, per restare sulla nostra soap preferita, assistevano belli ringalluzziti ai baci saffici di diverse delle nostre eorine, probabilmente dandosi in privato ad esercizi acrobatici di sano onanismo.

Perché diciamo la verità, quando si tratta di omosessualità, l’italiano medio tira fuori il meglio di sé.

Invece di interrogarsi su cosa significhi essere omosessuali oggi, in Italia, nel 2015, preferiscono trincerarsi dietro le proprie paure e la propria ignoranza, manco si parlasse di una malattia contagiosa.

Due amici l’altro giorno mi raccontavano di come stessero dando scandalo sulla passeggiata a mare qui vicino, per essersi accoccolati su una panchina abbracciati godendosi il sole e il panorama.

Sguardi sbigottiti, manco si stessero esibendo in esplorazioni dell’ugola (che a 40 anni e il tocco danno fastidio a prescindere dal genere dei soggetti per quanto mi riguarda) in pubblica piazza. Eppure ho letto di gente che “a me i gay non danno fastidio, basta che siano discreti”.

Del resto, se perfino una coppia storica come D&G si lancia a testa bassa a difesa della “famiglia tradizionale” stiamo messi bene.

(per inciso, io loro non posso boicottarli, che di D&G non posso permettermi manco le mutande, quindi il problema non si pone).

Io allora faccio una considerazione molto semplice e molto realistica.

Sono felice che la mia soap preferita si sia presa questo rischio. Alla faccia dei benpensanti e perbenisti de mecojoni.

Sono colpita di come il tormento di un ragazzino che scopre la sua vera identità sia stato trattato in modo profondo e sfaccettato, permettendo spero a tanti ragazzi di identificarsi con quello che sta loro succedendo.

E mi auguro che gli autori restino fedeli a questa linea, magari trattando anche l’argomento del bullismo omofobico, dato che in Italia ci rifiutiamo di ammettere che esista l’omofobia.

Quello che spero è di vedere nascere una bellissima storia d’amore; ho fatto il tifo per tante coppie della fiction e nel gruppo ridiamo sempre di quanto siano noiose le coppie attuali.

Dai su, piccolo inciso per gli amanti di UpAs.

Angela che si trascina dal divano alla sedia costantemente sfinita non si capisce bene da cosa, e non sutpiamoci se Franco l’ha tradita con l’energica Giovanna. (Quella sì che è un’altra coppia che spero sempre di vedere riunita!!).

Manuela che si ciuccia un Nico più pesante del padre, commercialista 60enne, costantemente vestito di grigio. Mattarella è più divertente, fate voi.

Michele e Silvia, caratterizzati dalla stessa pesantezza della zuppa di soffritto della mitica Teresina.

Viola e Nicotera, che stanno insieme da 12 anni e mezzo e fanno ancora tanti di quei convenevoli (scusa, posso? Ti disturbo?) che mi viene da pensare che nei momenti di intimità si diano del lei.

Serena e Filippo sono stati soprannominati “i chiummi” dalla sorella, lascio a voi ogni conclusione.

Insomma, UNA PALLA, una desolazione, un panorama sentimentale da suicidio.

Noi donne e uomini della strada in quei 20 minuti serali vogliamo sognare, vogliamo la passione, le dichiarazioni d’amore strappalacrime, rose a mazzi, sorprese, colpi di scena.

E cacchio se la storia tra Claudio e Sandro ha tutte queste caratteristiche.

Che dichiarazione d’amore gli ha fatto Claudio? Che passione ha ‘sto ragazzo nelle vene? E poi il teatro, il jazz club, il cuore aperto anche a costo di prendere un pugno in faccia come già successo.

E Sandro nutre ancora qualche dubbio su Rossellina ronf ronf (ok, vi ho svelato uno dei nostri soprannomi segreti, ora dovrò uccidervi).

Vai Sandrino, salta il fosso! Buttati, vola, vivi!! Noi siamo con te!!

Autori, non deludeteci e fateci sognare!

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